sabato 9 maggio 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
il Tirreno — 30 aprile 2009 pagina 05 sezione: PONTEDERA
SANTA CROCE. E’ un quadro allarmante, per i comuni del Valdarno Inferiore, quello disegnato dall’Unione Inquilini. Un disagio abitativo in forte crescita, con un mercato immobiliare che mantiene costi elevati. Così come rimane alto, nonostante la crisi economica, anche il costo degli affitti: in forte aumento il numero di famiglie che non riesce più a pagare il canone di locazione contrattuale. Il risultato è un incremento degli sfratti per morosità. Di fronte a questa emergenza abitativa - dicono dalla sezione Valdarno dell’Unione Inquilini - i Comuni sono del tutto sprovvisti di un numero adeguato di alloggi popolari. Si è lottizzato molto in questi anni, prevedendo però scarse percentuali di edilizia popolare. Molte delle nuove abitazioni, a causa della crisi, restano però invendute. Il risultato è apparentemente paradossale: aumentano, di pari passo, sia gli appartamenti vuoti, sia le famiglie e le giovani coppie in cerca di un’abitazione. I rappresentanti dell’Unione Inquilini hanno quindi deciso di stilare un piano programmatico, che sarà presentato in questi giorni a tutti i candidati a sindaco dei quattro comuni del Valdarno. «Dallo scorso ottobre, cioè da quando abbiamo aperto il nostro sportello al circolo l’Avvenire di Santa Croce - racconta Francesco Mini, responsabile della sezione Valdarno dell’organizzazione -, le richieste di assistenza non hanno fatto che aumentare. Temiamo che la politica, anche a livello locale, non si renda conto a pieno della gravità della situazione. Per questo incontreremo tutti i candidati, di qualunque colore politico, presentando le nostre proposte». In attesa del regolamento attutivo della legge che prevede il passaggio da casa in casa in caso di sfratto, l’Unione Inquilini propone la sospensione dell’esecuzione degli sfratti per finita locazione o per morosità incolpevole. A questo proposito, si chiede l’istituzione di apposite commissioni che stabiliscano quali sfratti possano, effettivamente, essere eseguiti. Si deve inoltre impedire la svendita dell’edilizia pubblica, «una forma di privatizzazione con finalità speculative - dice Mini -. Non si possono vendere case popolari a costi nettamente inferiori rispetto al loro valore. In questo modo, i Comuni si trovano sprovvisti di abitazioni dove alloggiare provvisoriamente le famiglie sfrattate». Allo stesso tempo, si chiede alla pubblica amministrazione di intervenire contro il fenomeno delle abitazioni sfitte: in pratica, si propone alle istituzioni di prendere in locazione questi alloggi, per poi subaffittarli a chi ne ha bisogno. «Servirebbe più buonsenso - prosegue Mini - sia da parte delle istituzioni che dei privati. Molti canoni d’affitto sono proibitivi. Se i proprietari chiedessero meno riscuoterebbero tutto e con più regolarità». L’Unione Inquilini chiederà ai vari candidati di opporsi ad ogni ulteriore cementificazione del territorio, proponendo la conversione degli immobili e delle aree industriali per finalità sociali, concedendo magari agevolazioni fiscali a chi recupera e ristruttura il patrimonio immobiliare esistente. «Nei quattro comuni del Valdarno si è lottizzato tantissimo in questi anni - spiega Francesco Mini - ma le percentuali di edilizia popolare sono state troppo basse. Proponiamo di riservare almeno il 20% per la costruzione di alloggi a canoni agevolati». «Chiediamo anche - conclude Mini - agevolazioni fiscali, alle istituzioni e alle banche, per garantire alle giovani coppie il diritto ad un’abitazione che sia confortevole. Sono stati venduti appartamenti di 55 metri quadri a 180mila euro. Come si fa a costruirsi una famiglia in 55 metri quadri?». - Giacomo PelfeR
Nessun commento:
Posta un commento