Famiglia con tre figli sotto sfratto
il Tirreno — 10 febbraio 2009 pagina 05 sezione: PONTEDERA
SAN ROMANO. Domani, tra le esecuzioni di sfratto pendenti, è prevista anche quella di una famiglia italiana di San Romano composta da 5 persone (marito, moglie e tre figli minori). L’Unione Inquilini non vuole «dare ai proprietari dell’immobile la responsabilità di questa drammatica situazione che colpisce una famiglia indigente, visto che lo sfratto avviene per morosità e la sua esecuzione è stata più volte rinviata col consenso della proprietà». Da mesi in Regione si discute di una proposta di legge di riforma dell’edilizia sociale pubblica, in sostituzione della legge di 13 anni fa; nei singoli Comuni, ci si lamenta della insufficienza di alloggi pubblici e dei fondi per sostenere gli affitti e fare fronte al crescente bisogno abitativo dei ceti sociali indigenti.. «Il problema sta nel fatto che - interviene l’Unione inquilini - mentre in teoria la legge prevede per le famiglie indigenti sfrattate il “passaggio da casa a casa” in pratica questa “bella formula” non possiede strumenti per diventare concreta in caso di esecuzione di sentenza di sfratto, in particolare quando lo sfratto è per morosità incolpevole». La soluzione di situazioni drammatiche come quella della famiglia di San Romano non può che venire dagli enti locali e, in particolare nel nostro caso, dalle amministrazioni comunali, specie se queste, come quella di Montopoli, si sono sempre dimostrate sensibili ai problemi sociali dei loro cittadini. Il Comune di Montopoli è proprietaria di un numero insufficiente di alloggi Erp (120) per fare fronte in modo esaustivo al crescente bisogno abitativo di molte famiglie residenti nel territorio comunale.
sabato 9 maggio 2009
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