sabato 9 maggio 2009

TIRRENO 10 FEBBRAIO 2009

Famiglia con tre figli sotto sfratto

il Tirreno — 10 febbraio 2009 pagina 05 sezione: PONTEDERA
SAN ROMANO. Domani, tra le esecuzioni di sfratto pendenti, è prevista anche quella di una famiglia italiana di San Romano composta da 5 persone (marito, moglie e tre figli minori). L’Unione Inquilini non vuole «dare ai proprietari dell’immobile la responsabilità di questa drammatica situazione che colpisce una famiglia indigente, visto che lo sfratto avviene per morosità e la sua esecuzione è stata più volte rinviata col consenso della proprietà». Da mesi in Regione si discute di una proposta di legge di riforma dell’edilizia sociale pubblica, in sostituzione della legge di 13 anni fa; nei singoli Comuni, ci si lamenta della insufficienza di alloggi pubblici e dei fondi per sostenere gli affitti e fare fronte al crescente bisogno abitativo dei ceti sociali indigenti.. «Il problema sta nel fatto che - interviene l’Unione inquilini - mentre in teoria la legge prevede per le famiglie indigenti sfrattate il “passaggio da casa a casa” in pratica questa “bella formula” non possiede strumenti per diventare concreta in caso di esecuzione di sentenza di sfratto, in particolare quando lo sfratto è per morosità incolpevole». La soluzione di situazioni drammatiche come quella della famiglia di San Romano non può che venire dagli enti locali e, in particolare nel nostro caso, dalle amministrazioni comunali, specie se queste, come quella di Montopoli, si sono sempre dimostrate sensibili ai problemi sociali dei loro cittadini. Il Comune di Montopoli è proprietaria di un numero insufficiente di alloggi Erp (120) per fare fronte in modo esaustivo al crescente bisogno abitativo di molte famiglie residenti nel territorio comunale.
Dal 3 al 5 aprile 2009 si è svolto il congresso Nazionale della Unione inquilini a Chianciano Terme


di seguito si postano alcuen delel foto del congresso nazionale avvenuto a chianciamo terme dal 3 al 5 aprile 2009

PROGRAMMA UNIONE INQUILINI PISA

SI PUBBLICA DI SEGUITO IL PROGRAMMA DELL'UNIONE INQUILINI PISA A CUI A APPARTIENE LA SEZIONE DEL VALDARNO INFERIORE:




PROGRAMMA UNIONE INQUILINI PISA

Il programma dell’Unione Inquilini Pisa si può dividere essenzialmente in quattro punti programmatici attinenti a 4 settori fondamentali del problema abitativo: 1) Edilizia privata 2) Edilizia pubblica, 3) Ambiente e territorio 4) Sgravi fiscali e agevolazioni finanziarie

1) EDILIZIA PRIVATA: in attesa di ottenere un regolamento di attuazione (anche regionale) della Legge n° 9/2007, che prevede (sulla carta) il passaggio da casa a casa in caso di sfratto, occorre una sospensione su tutto il territorio nazionale dell’esecuzione degli sfratti per finita locazione (tra l’altro l’Italia è uno dei pochi Stati dell’Unione Europea che prevede questo motivo di sfratto), ma anche di quelli per morosità incolpevole (cioè quando i redditi dei residenti nell’alloggio sono incompatibili con l’entità del canone di locazione contrattuale) e l’istituzione di Commissioni prefettizie o provinciali per stabilire quali sfratti possono, eccezionalmente, essere eseguiti (ex Commissioni prefettizie per graduazione sfratti, con maggiori competenze).

L’obiettivo storico dell’ UNIONE INQUILINI resta comunque quello dell’obbligo d’affitto per ridurre il numero esorbitante di alloggi sfitti senza giusto motivo.

Più realisticamente dobbiamo lottare per l’eliminazione del canale contrattuale libero dalla infame Legge (firmata D’Alema) 431/98, come chiede anche il SICET.

2) EDILIZIA PUBBLICA: occorre impedire la svendita, comunque mistificata, del patrimonio abitativo pubblico che, in realtà, è una forma di privatizzazione con finalità speculative anche quando l’acquirente è l’inquilino assegnatario.

E’ necessario il finanziamento con la fiscalità generale (statale e/o regionale) dell’ E.R.P. e la gestione pubblica (ovvero soggetta alle norme di diritto pubblico e ai criteri economici per scopi sociali) degli immobili di proprietà pubblica, per incrementare il numero degli alloggi popolari da assegnare ai cittadini indigenti senza casa propria, anche con l’acquisizione non onerosa delle proprietà immobiliari del demanio e degli enti privatizzati.

In attesa di una legislazione e finanziamenti finalizzati a quanto sopra esposto è necessario che le Regioni (che hanno competenza esclusiva sulla materia) ed i Comuni (in Toscana proprietari dell’ERP) prendano in locazione una parte degli alloggi di proprietà privata da tempo sfitti per sublocarli ai bisognosi di casa che non possono pagare i proibitivi canoni di libero mercato (attuazione di AGENZIE CASA COMUNALI, finanziate con stanziamenti sui bilanci delle Regioni e dei Comuni, oggi finalizzati ad incrementare il fondo statale destinato ai contributi all’affitto previsti dall’art. 11 della Legge 431/98; ma che in realtà vengono concessi a pioggia quali modesti, e sempre più ridotti, sussidi assistenziali).

E’ necessario inoltre che almeno il 50% delle entrate da canoni di locazione (come previsto anche nella proposta di Legge Regionale Baronti) venga destinato alla manutenzione degli alloggi di ERP e che la forma della AUTOGESTIONE delle spese per servizi comuni e manutenzioni ordinarie delle parti comuni degli immobili venga resa obbligatoria in tutta l’edilizia pubblica.

3) AMBIENTE E TERRITORIO: è indispensabile la conversione degli immobili ed aree industriali e militari dismesse prevalentemente per finalità sociali, cercando di evitare le solite speculazioni immobiliari.

Occorre impedire ogni ulteriore cementificazione del territorio, prevista coi condoni edilizi e ora con Piano casa di Berlusconi. Bisgona dare prevalenza al recupero e ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente concedendo agevolazioni finanziarie e fiscali a chi le attua.

Occorre una legge che obblighi i costruttori a riservare almeno il 20% degli alloggi costruiti in zone di PEEP per la locazione a canoni agevolati, con un’edilizia sicura e confortevole, rispettosa dell’ambiente e del territorio.

Per rispettare la Legge n° 222/1985 dobbiamo organizzare una campagna di informazione volta a sollecitare il Governo a destinare l’ 8 per mille concesso dai contribuenti allo Stato (circa 100 milioni di Euro ogni anno, oggi in prevalenza stornati per coprire buchi del bilancio statale) per scopi sociali, in particolare, per fare fronte a calamità naturali (con una leggina si potrebbe finalizzare anche per l’acquisizione di nuove case popolari).

4) AGEVOLAZIONI FISCALI E FINANZIARIE: dobbiamo associarsi alla richiesta della sospensione delle esecuzioni immobiliari per insolvenza incolpevole delle rate dei mutui prima casa.

Dobbiamo chiedere con forza a Regioni, Comuni e banche agevolazioni economiche (a fondo perduto) e fiscali per garantire alle giovani coppie il diritto alla casa di abitazione.

Occorre opporsi decisamente all’introduzione dell’imposta secca del 20% sulle rendite da locazione di abitazioni, al posto del 41 – 43 % che i grandi (e ricchi) proprietari oggi dovrebbero pagare sul reddito imponibile soggetto ad IRPEF.

UNIONE INQUILINI PISA Pisa, 21 aprile 2009

Dott. Virgilio Barachini


TIRRENO 30 APRILE 2009

Ancora troppi gli alloggi sfitti

SANTA CROCE. Nei comuni del Valdarno, dove in questi anni molto si è costruito e si continua a costruire, l’Unione Inquilini registra cifre interessanti. Nei territori di Santa Croce, Castelfranco di Sotto, San Miniato e Montopoli ci sono in tutto 23.002 alloggi di edilizia residenziale, di questi ben 1.251 risultano vuoti: il 5,44% del totale. Spicca il primato di Castelfranco, con 368 alloggi sfitti su 4.519: l’8,14% delle abitazioni sono vuote. Un dato significativo, soprattutto se rapportato alla grande campagna di lottizzazioni avviata in questi anni. «Si costruisca di meno e si ristrutturi di più - attacca Francesco Mini -. Nei prossimi anni non ci sarà più uno spazio aperto tra Castelfranco e Santa Croce». Proprio il capoluogo conciario segue al secondo posto con il 6,09% di case sfitte, seguito da Montopoli con 4,57% e da San Miniato con il 4,20%. Nei quattro comuni gli alloggi Erp (case popolari) sono in tutto 784, di cui 251 nella sola Santa Croce. Nel corso del 2008 le domande per l’assegnazione di un alloggio popolare sono state 549, di cui 181 a Santa Croce, 140 a San Miniato, 115 a Castelfranco e 113 a Montopoli. Numerose anche le richieste per sussidio d’affitto: 409 da gennaio a dicembre 2008, suddivise tre le 157 di Santa Croce, 131 di San Miniato, 65 di Castelfranco e 56 di Montopoli. (G.P.)

TIRRENO 30 APRILE 2009

Emergenza-casa sempre più famiglie sono in cerca di aiuti

SANTA CROCE. E’ un quadro allarmante, per i comuni del Valdarno Inferiore, quello disegnato dall’Unione Inquilini. Un disagio abitativo in forte crescita, con un mercato immobiliare che mantiene costi elevati. Così come rimane alto, nonostante la crisi economica, anche il costo degli affitti: in forte aumento il numero di famiglie che non riesce più a pagare il canone di locazione contrattuale. Il risultato è un incremento degli sfratti per morosità. Di fronte a questa emergenza abitativa - dicono dalla sezione Valdarno dell’Unione Inquilini - i Comuni sono del tutto sprovvisti di un numero adeguato di alloggi popolari. Si è lottizzato molto in questi anni, prevedendo però scarse percentuali di edilizia popolare. Molte delle nuove abitazioni, a causa della crisi, restano però invendute. Il risultato è apparentemente paradossale: aumentano, di pari passo, sia gli appartamenti vuoti, sia le famiglie e le giovani coppie in cerca di un’abitazione. I rappresentanti dell’Unione Inquilini hanno quindi deciso di stilare un piano programmatico, che sarà presentato in questi giorni a tutti i candidati a sindaco dei quattro comuni del Valdarno. «Dallo scorso ottobre, cioè da quando abbiamo aperto il nostro sportello al circolo l’Avvenire di Santa Croce - racconta Francesco Mini, responsabile della sezione Valdarno dell’organizzazione -, le richieste di assistenza non hanno fatto che aumentare. Temiamo che la politica, anche a livello locale, non si renda conto a pieno della gravità della situazione. Per questo incontreremo tutti i candidati, di qualunque colore politico, presentando le nostre proposte». In attesa del regolamento attutivo della legge che prevede il passaggio da casa in casa in caso di sfratto, l’Unione Inquilini propone la sospensione dell’esecuzione degli sfratti per finita locazione o per morosità incolpevole. A questo proposito, si chiede l’istituzione di apposite commissioni che stabiliscano quali sfratti possano, effettivamente, essere eseguiti. Si deve inoltre impedire la svendita dell’edilizia pubblica, «una forma di privatizzazione con finalità speculative - dice Mini -. Non si possono vendere case popolari a costi nettamente inferiori rispetto al loro valore. In questo modo, i Comuni si trovano sprovvisti di abitazioni dove alloggiare provvisoriamente le famiglie sfrattate». Allo stesso tempo, si chiede alla pubblica amministrazione di intervenire contro il fenomeno delle abitazioni sfitte: in pratica, si propone alle istituzioni di prendere in locazione questi alloggi, per poi subaffittarli a chi ne ha bisogno. «Servirebbe più buonsenso - prosegue Mini - sia da parte delle istituzioni che dei privati. Molti canoni d’affitto sono proibitivi. Se i proprietari chiedessero meno riscuoterebbero tutto e con più regolarità». L’Unione Inquilini chiederà ai vari candidati di opporsi ad ogni ulteriore cementificazione del territorio, proponendo la conversione degli immobili e delle aree industriali per finalità sociali, concedendo magari agevolazioni fiscali a chi recupera e ristruttura il patrimonio immobiliare esistente. «Nei quattro comuni del Valdarno si è lottizzato tantissimo in questi anni - spiega Francesco Mini - ma le percentuali di edilizia popolare sono state troppo basse. Proponiamo di riservare almeno il 20% per la costruzione di alloggi a canoni agevolati». «Chiediamo anche - conclude Mini - agevolazioni fiscali, alle istituzioni e alle banche, per garantire alle giovani coppie il diritto ad un’abitazione che sia confortevole. Sono stati venduti appartamenti di 55 metri quadri a 180mila euro. Come si fa a costruirsi una famiglia in 55 metri quadri?». - Giacomo PelfeR

È in crescita la fame di case popolari

SANTA CROCE. Da oggi per i cittadini della zona del cuoio sarà più semplice conoscere e far valere i propri diritti nell’ambito delle problematiche legate all’abitazione. Nasce infatti la sede locale dell’Unione Inquilini, storica associazione di volontariato che dal 1968 assiste e fornisce consulenze gratuite a chiunque esprima un disagio abitativo. Virgilio Barachini, segretario provinciale e membro della segreteria nazionale dell’associazione, traccia un quadro alquanto preoccupante della situazione abitativa locale. «Alcuni fattori politici ed economici di portata nazionale - ha detto Barachini - stanno mettendo in ginocchio il mercato immobiliare e in grave difficoltà molte famiglie, che non riescono a garantirsi un posto in cui vivere: la crisi economica, il passaggio all’euro e la liberalizzazione del mercato delle locazioni hanno portato con gli anni ad un aumento sconsiderato degli affitti. Inoltre, c’è da considerare la scarsissima disponibilità di case popolari: nel comune di Santa Croce se ne contano 250, un numero per forza di cose largamente insufficiente. L’Unione Inquilini vuole essere vicina con consulenze legali e non a quelle famiglie che subiscono ingiustizie o che per qualsiasi motivo non riescono a ottenere una sistemazione dignitosa ed equa». Un impegno, quello dell’associazione, condiviso anche dal sindaco Osvaldo Ciaponi: «L’amministrazione ha ben presenti le esigenze di questa larga parte della popolazione santacrocese: basti ricordare i venti alloggi recentemente assegnati e i sei previsti nelle prossime settimane. Purtroppo, le risorse comunali sono limitate e da parte nostra non possiamo che augurarci una maggiore consapevolezza da parte del governo, e che questa consapevolezza si traduca in risorse economiche di immediata spendibilità. Le premesse, comunque, non sono delle migliori, se proprio l’anno scorso il governo ha tagliato un terzo dei fondi destinati a questo settore, costringendo il Comune ad attingere per ben quindicimila euro al fondo straordinario al fine di garantire alloggi popolari ai richiedenti. Per finire vorrei chiudere una sterile polemica: i cittadini italiani non si preoccupino, avranno gli stessi diritti di accesso alle case popolari dei cittadini stranieri, e già i numeri lo dimostrano. Su 252 case disponibili, 35 sono abitate da stranieri, quindi il 14%, contro il 16% di popolazione straniera residente nel nostro comune». L’Unione Inquilini, che sarà operativa anche nei vicini comuni di San Miniato, Montopoli Valdarno e Castelfranco di Sotto, lavorerà a stretto contatto anche con una realtà ormai consolidata come l’associazione Domus sociale, operante nel mercato privato e attiva da anni nella difesa di chi è escluso dalle liste per le case popolari e di chi è in attesa di una sistemazione definitiva. Per qualsiasi esigenza, è attivo uno sportello orientativo ai servizi abitativi il sabato dalle 8,30 alle 10,30 presso il municipio di Santa Croce in piazza del Popolo 8. - Nicolò Colombini